vi ringrazio per
aver realizzato quest’incontro all’interno della Settimana dell’Università un
momento all’inizio dell’anno accademico che l’intera Federazione decide di
dedicare all’Università. Porto a voi, a Mons. Castellani, al gruppo di Lucca e
a tutti i presenti il saluto della Presidenza Nazionale impegnata nei lavori
per la V Settimana dell’Università.
Quest’anno la
FUCI in occasione della V SdU vuole riflettere su un tema caro a tutti i
giovani studenti universitari: in quale direzione sta andando l’università
italiana. Questi i quesiti che la FUCI si pone: verso quali obiettivi le
università si stanno muovendo? Qual è il progetto che sottende ogni decisione
di cambiamento e di riforma? E soprattutto, qual è la nostra idea di università e quale
università vorremmo?
L’università è,
sicuramente, il luogo privilegiato per l’incontro, per il dialogo e per la
formazione integrale della persona. “Il periodo
universitario è un periodo di straordinaria importanza e di augusta bellezza”,
scriveva Paolo VI, tuttavia il tempo universitario è limitato. Per questo
motivo ogni studente è chiamato a vivere ‘pienamente’ la propria esperienza di
studio.
Durante il mio
percorso universitario ho trovato un luogo che riesce a soddisfare il bisogno
di dialogo, di confronto e di ricerca di verità, questo luogo è la FUCI.
La FUCI mi ha
trasmesso l’importanza dello studio
non fine a se stesso, uno studio vivo
“esigente, rigoroso, serio, metodico e progressivo”. Uno studio teso “verso l’alto” e, soprattutto, messo a
servizio dell’altro.
Con la FUCI ho
riscoperto la sintesi naturale tra studio e spiritualità. Negli anni di
formazione dobbiamo esigere una crescita e una maturazione globale, della mente
e dello spirito. La nostra federazione, inserendosi nel contesto ecclesiale e nel
cammino delle Chiese locali, vorrebbe attuare un percorso di mediazione, tra la
piena partecipazione alla vita ecclesiale e la formazione di una solida
coscienza civica, finalizzata all’assunzione dell’impegno sociale e civile.
Vogliamo diventare quel sale che dà sapore al mondo.
Ognuno di noi è
chiamato a testimoniare nella realtà in cui vive il messaggio del Vangelo, accogliendo
la sfida della laicità. Vittorio Bachelet, fucino dal 1944, diceva che: ‘Noi dobbiamo essere, in questa società
inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di
costruire nel presente per l’avvenire”. Lo sguardo di noi giovani studenti
deve essere rivolto all’orizzonte. Nonostante il periodo di sfiducia che stiamo
vivendo, siamo chiamati a guardare al futuro con occhi pieni di speranza.
La FUCI mi ha
insegnato che tra lo studio e il mondo che siamo chiamati ad abitare esiste un
ponte: lo stile di incessante ricerca e dell’instancabile vivacità del
domandare. Questo stile deve permeare ogni momento della nostra vita.
Vorrei
consegnare a tutti voi un immagine, a me molto cara, che Giovanni Battista
Montini ci presenta nelle prime pagine di Coscienza Universitaria: “Lo studente che si affaccia per la prima
volta all’università è come un romantico che s’appressa ad un castello
misterioso”. Ogni volta che varco la soglia della mia Università mi sento
un po’ come quel romantico, sedotto dall’esplorazione e curioso del non noto.
Vi auguro di scegliere di vivere il vostro percorso da ‘romantici’, innamorati
della ricerca.
Buon cammino