La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

sabato 21 maggio 2011

incontro "la donna nella letteratura" 19 maggio 2011

Storie di donne
Coraggio e passione nella Grecia classica: Alcesti e Medea
Euripide è certo il più moderno tra i tragediografi greci, e questo sia per la grande attenzione che egli riserva all’importanza della psicologia dei personaggi, sia per il ruolo che, a dispetto della grande tradizione epica e drammaturgica, attribuisce alle donne. Esse assumono a tutti gli effetti, nel bene e nel male, il ruolo di protagoniste delle sue tragedie.
A partire da Medea, personaggio complesso e dalla duplice personalità, sicuramente efficace e capace di tenere puntato su di sé l’intero impianto tragico della vicenda. E’ proprio lei ad offrirci inoltre una descrizione esaustiva e con venature sicuramente ironiche sulla condizione di subordinazione della donna del suo tempo.
Al contrario Alcesti, sposa devota del re tessalo Admeto e madre affettuosa dei loro figli, impersona al massimo grado il modello ideale di donna nella Grecia classica. La grandezza di Alcesti si apprezza tuttavia nel confronto con Admeto: l’eroe non è qui il classico combattente bello e giusto, ma una donna che accetta con coraggio il sacrificio più alto. Admeto al suo cospetto non risulta tanto meschino ed egoista come numerosi critici hanno voluto dipingerlo (anche sulla scorta dell’acceso dialogo che al rientro dalla esequie avrà col padre: in fondo è ineluttabile volere delle Moire che egli sopravviva), quanto piuttosto profondamente debole.
Salvezza e demistificazione della guerra: Clorinda
Torquato Tasso(1544-1595)vive ed opera nel difficile clima della Controriforma. Il ruolo assunto in generale dalla figura della donna nelle arti e nel sentire comune è quello di seduttive distrazioni per gli uomini che sostanzialmente fanno la storia e difendono la dottrina cattolica. Ma la genialità di Tasso non si ferma all’opinione diffusa scegliendo, come suo stile, di rimanere in bilico e ambiguo. Nonostante l’impostazione iniziale del poema, sono numerosi i punti in cui l’autore dimostra tutta la propria simpatia verso gli “erranti”, i “devianti”, gli eroi della fede che le passioni del mondo rendono meno perfetti.
Le donne di Tasso sono dolci, dedite e sensibili come Erminia, pagana segretamente innamorata dell’eroe cristiano Tancredi ma anche forti, decise e combattive almeno quanto gli uomini come Clorinda.
Attraverso questo personaggio Tasso condanna la guerra e gli scontri religiosi: ciò soprattutto nel momento della morte della ragazza, uccisa per errore da Tancredi, segretamente innamorato di lei, quando essa per mano del ragazzo riceve il battesimo, che non la sottrae alla morte ma le dona comunque la vita. La salvezza, che l’autore riserva alla giovane, è il modo per unire la propria condanna delle lotte religiose con l’intento primario dell’opera ovvero la “conversione” del lettore.
L'impossibilità del riscatto: Marta Ajala
Il personaggio di Marta, nel romanzo L’esclusa di Luigi Pirandello, è forte, determinato e sorprendentemente moderno, vive lungo l’intero romanzo un rapporto tormentato con un realtà statica e immobile, impregnata di una religiosità costante ma incapace di perdonare e limitata alle apparenze. Nel suo tentativo di riscatto subisce l’abbandono di tutti, il disprezzo dei compaesani, la diffidenza della madre e della sorella. Alla fine la sua rimane una sconfitta, perché ella può davvero tornare a “esistere” per la
collettività solo nel momento in cui viene riaccolta dal marito. L’apparente lieto fine dunque è in realtà un amaro sguardo disincantato sul contesto nel quale la giovane vive.

Chiara Tomei

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