La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

venerdì 5 marzo 2010

Visione del film "Cuore Sacro" 25febbraio e 4marzo


Cuore Sacro di Ferzan Ozpetek
"Ciascuno di noi ha due cuori, ma uno eclissa l'altro.se ognuno di noi riuscisse anche per un solo instante ad intravedere la luce del suo cuore nascosto allora capirebbe che quello è un cuore sacro e non potrebbe più fare a meno del calore della sua luce..."

Trama in breve:
Irene Ravelli ha ereditato dal padre non solo il patrimonio, ma anche uno spiccato senso degli affari. Ottenuto il dissequestro dell'antico Palazzetto di famiglia, Irene scopre che una delle stanze, abitate un tempo dalla madre, è rimasta intatta come se la donna ci abitasse ancora. Il fantasma della madre e l'incontro con una straordinaria bambina, Benny, generano in Irene un conflitto che la porta ad un totale cambiamento.
Riflessioni emerse dalla discussione al termine della visione del film:
L'unico modo per uscire dal mondo del profitto è la follia? Irene,dopo essere venuta a conoscenza che Benny fosse morta mentre veniva rincorsa per aver rubato una giraffa che la donna voleva comprare quando erano insieme perchè le ricordava la sua infanzia,inizia a cambiare, a fidarsi di tutti e a dedicarsi completamente agli altri. Offre loro tutto quello che la sua famiglia aveva costruito da anni. Sua zia cerca di farla ragionare, come farebbe ognuno di noi se un nostro familiare iniziasse a privarsi dei beni familiari. Tutti saremo pronti ad ammirare una persona che si priva di tutto per gli altri, ma se fosse qualcuno a noi vicino allora il pensiero cambierebbe. Sembra quasi che avvenga una dissociazione di Irene in tantissime persone diverse che si può vedere sia come malattia che come
prova di quella santità che sua madre le aveva attribuito fin da piccola. Il culmine si raggiunge quando, giunta alla stazione, la protagonista inizia a spogliarsi di tutto, all'inizio donando a chi ha bisogno e poi a qualsiasi passante( quindi è esclusa l'ipotesi di un rifacimento a San Francesco). Padre Carras che all'inizio ci appare come una figura positiva alla fine assume una grande sfumatura di negatività: sembra rappresentare la Razionalità.
Nel complesso è un film che riesce a creare molti interrogativi e riflessioni.


(Serena Capodicasa)

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