La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

martedì 9 novembre 2010

scuola di formazione a Ragusa 29ottobre-1novembre 2010

Scuola di Formazione

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Maledetto Sud. Immagini, contraddizioni, risorse e speranze di una terra in cerca d'autore"


"Il futuro appartiene a tutti coloro che trasmettono motivi per sperare!"


“…Dite Amici ed entrate”, Ragusa ci ha accolto così,con l’affetto dei ragusani che non smetteremo mai di ringraziare, il sorriso dello straordinario Don Paolo e le sue citazioni Tolkeniane,con gli abbracci di tutti i fucini d’Italia:ci mancate!

Per farvi capire cosa ha significato la tre giorni di ragusa per i “lucchesi”,ma credo anche per tutti gli altri, bastava essere in treno con noi nel viaggio di ritorno e sentire la telefonata di Giorgio ad una probabile futura fucina…”vieni all’incontro giovedi’ sera…devi venire,perché noi della Fuci cambiaremo L’Italia…”

Entusiasmo alle stelle ,e forse anche un eccesso di speranza che però da il senso di cosa significa partecipare e oserei dire godere di un’esperienza come quella di un appuntamento nazionale fucino.

Prima ho scritto eccesso di Speranza,sbagliavo,la speranza non è mai in eccesso,non deve esserlo per noi che da giovani “atleti” cominciamo a correre nella sfida del XXI secolo,siamo noi che nella consapevolezza che, per dirla con Don Sciortino,” la posta in gioco è grande” bisogna agire con “ coraggio e urgenza” perché solo puntando sulla forza la fatica ma anche la bellezza di questa sfida saremo davvero quello che la Fuci è sempre stata,una spina nel fianco pensante di questo nostro Paese,un pungolo sanante della nostra Chiesa e un lievito nella nostra Università.”I cattolici aprano gli occhi in cerca del Bene”,avvisavano Sara e Alberto; siate gli Scribi di questa nostra società per dirla con Don Paolo, che sulla strada della libertà,della ricerca,della giustizia,e nella testimonianza ricerchino il bene comune,con la sensibilità propria dei cristiani,quella sensibilità cioè di chi sa che i diversi si ascoltano,gli interessi si mitigano e le soluzioni si ricercano sempre con lo stile ed il metodo di chi non ha la verità in tasca,ma di chi ne è da sempre e per sempre in cerca; del resto anche Gesù alla domanda di Pilato “che cos’è la Verità?” non rispose,e offrì se stesso", lasciando aperta la domanda ad ogni uomo.

Innanzitutto il dovere della partecipazione,il dovere di mettersi in gioco,il dovere del “servizio”,”un cittadino degno di tale ruolo,non può e non deve,disinteressarsi della vita pubblica,della vita politica,di tutto ciò che riguarda la Polis,ognuno è parte attiva e viva,non si ha comunità senza persona umana e quindi non si ha persona umana senza comunità,senza rapporti,relazioni e doveri!

Ecco dunque,l’esempio del Mezzogiorno, ma non solo, troppe volte nel passato,il dovere del “servizio” è stata un’espressione letteralmente stuprata per coprire la sete di potere e del potere,e magari l’arroganza e la violenza;quanti personaggi politici anche sedicenti “cattolici” si sono presentati alle elezioni o hanno fatto gli uomini di governo senza troppi scrupoli con invece un certo “materialismo pratico” per dirla con LaPira,per le anime candide per gli ingenui cristiani che parlavano di servizio nel senso Evangelico, e per i grandi testimoni di giustizia,come Don Puglisi e il giudice Livatino.

Essere seminatori di Speranza,la stessa Speranza che anima le numerose associazioni che nel mezzogiorno dicono un NO netto e risoluto alle mafie,penso a Libera, agli imprenditori che denunciano il pizzo,alle cooperative che lavorano sulle terre confiscate ai boss,ai giovani di Rosarno;ma penso anche allo “Stato”,troppe volte assente o tacitamente consenziente,che invece quando vuole c’è e riesce a assestare colpi durissimi alla criminalità organizzata come ci ricordava il Dott.Cisterna.

“…La fuci è sempre stata anticipatrice della Storia perché formata da menti amanti e pensanti individuando prima di altri sentieri percorribili per il futuro dei giovani,della Chiesa, del Paese…”, diceva nel 2007 mons. Russotto, e affrontare la questione meridionale ne è stata di nuovo la prova, perché dal Sud può e deve partire la rinascita dell’Italia di oggi,un sentiero arduo, chi ce lo fa fare?, direbbe qualcuno;la risposta sta nell’ imperativo che ci spinge ogni giorno ad essere impegnati come Federazione e come singoli, “ogni cristiano e chiamato a renderetestimonianza sempre ed ovunque”, testimonianza che deve essere il riflesso di una Fede esigente e quindi giovane,come Noi!

Siamo belli e siamo anche tanti,il futuro è nostro,nessuno si senta escluso!


Mauro Bertucci

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